NEL PESO DEL VERO: LA POESIA DI PIETRO ROVERSI E VITO RIVIELLO

due poesie di Pietro Roversi tratte da “Vamosaver” (Gattomerlino Superstripes, 2014)

Repressione

Dice: Cristo era eversivo.
Forse, ma chi fa il catechismo
fa bere ai bimbi detersivo
(molti perché non possono farsi
chierichetti). Confeziona
manicaretti morali magari ma
getta carte di caramella, e preferisce
la Coca Cola alla cannella. Colleziona
cicche false, pontifica, si contraddice,
mi cita Sant’Ignazio non Galileo,
(come dire, preferire
allo spazio un matroneo), vanta
en passant grandi scopate
e non s’avvede che mente
giustificando il cosmo
col ruolo dell’uomo. Fa l’anta
sopraffino, mi lascia
il suo telefonino “Chiama te”.

Quattro formaggi

Un fatto accade,
un fattone
si fa. Del resto
se ne fa a meno, di una
buona metà.

Per vostra enorme regola,
ed eccezionalmente,
non si ha scelta, si taglia
roba scelta, stracchino.
Del reale si fa realtà.

Credete a me, che
faccio testo, spaccio
ovvietà.

Due poesie di Vito Riviello


(fotografia di Dino Ignani)

Autovelox

Siam sempre gli stessi
siam depressi
viaggiamo automatici
siamo pratici o simpatici
non ci facciamo sfuggire l’occasione
per compiere una buona azione,
pane e nutella oppure mortadella,
sforziamoci d’essere sinceri
diciamo oggi quel
che abbiamo taciuto ieri,
non siate vanitose voi,
stimandovi più belle delle rose
non siate presuntuosi
lasciate le memorie
preferite i riassunti.
E non mafiate mai, semmai. 

Gli inquilini

Gli inquilini superbi
dai nasi inquilini,
termini dei tramezzi
navigatori di travi,
ogni giorno nel bel mezzo
ascoltano i Vicini tramare
i tarli dei calzari
i fruscii dei vestiari.
Gli inquilini scendono le scale
con piglio condominiale
annusano gli odori
le vite familiari
i bisbigli che fanno figli
l’intonaco che fa il monaco.
Per avvicinarsi al Vicino
sostano sugli zerbini.