Per poco non mi son rotto il cazzo

Ho fatto un sogno. Ero il Cristo in una Pietà. La Pietà non aveva profondità, come in un’icona, o era di pietra, come in Michelangelo. Farai un vers, pos mi sonelh. Farò un verso perché sonnecchio. E ho fatto un verso, ed ora ho sonno. E l’accidia, il mio girone è quello dell’accidia, il girone dei buoni a nulla, di quelli che non hanno voglia di far niente… l’accidia, la nolontà di essere, è il premio per la più immane predisposizione di volontà che fa dell’amore il suo svanire, e lo svanire di ogni volontà. Tant las fotei com auziretz: / cent e quatrevinz et ueit vetz, / que a pauc no ‘i rompei mos corretz / e mos arnes. Per poco non mi son rotto il cazzo. Né per l’amore, né per la libertà, vi è itinerarium mentis in deum. Vi è invece il percorso di Dio (che è l’assenza) nell’umanità, un Cristo devastatore d’uomo: un Cristo che torna Dio: come una parola, pronunciata nel verso, torna al suo tacere, bello, nel suono-sonno che articamente l’ama.