Interviste
Rafael Gonzalez
13 ottobre 2018, inizio a stampare questa data su un foglio di carta bianco. È un lavoro ripetitivo e automatico che, se fatto per più di un’ora di fila, potrebbe alterare la coscienza. Ci proverò. A Tenerife (Isole Canarie, Spagna), quando inizio sono le 7:38 pm. Interrompo per fare esercizi ginnici e una doccia, ma essendo le 20:00 riprendo a lavorare. Dubito che raggiungerò il mio obiettivo.
Alle 20:36 interrompo ancora la mia azione per cenare. Mi piacerebbe poter dire il contrario, ma dopo oltre mezz’ora di timbratura meccanica non ho avuto alcuna esperienza mistica. Ad ogni modo, l’ho registrato sul mio registratore a microcassette. Un ascolto attento potrebbe rivelare qualcosa di interessante. Non continuerò più per oggi.
14 ottobre 2018. Alle 10.45 torno al lavoro stampando questa data in nero. Il 14 ottobre 2018 che diluisco e mischio con il timbro precedente. È molto più facile pensare ad altre cose mentre si sente il ritmo. Ho finito alle 11:56. Durante il processo ho acceso un sintetizzatore e mi sono registrato nuovamente sul registratore a microcassette, ho bevuto un’enorme tazza di caffè (la mia seconda tazza) e ho mandato un’e-mail a un amico. Ho decisamente dimenticato completamente qualsiasi motivazione spirituale. Questo non significa che vi abbia rinunciato. Forse, come l’arte, è una strada lunga e difficile. Il problema è che la mia arte non è così. Alle 12:24 sto per usare la cyclette mentre guardo fuori dalla finestra la pioggia che cade.
Alle 14:00 ho deciso di concludere la questione con alcol e getti d’acqua di Colonia, sperando che qualcuno possa godere di questo. Penso che le mie creazioni finiscano sempre distrutte, sporche e caotiche perché la mia vita è molto ordinata ed è molto convenzionale.
Rafael Gonzalez
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