Il pesce Lanterna

“Il pesce Lanterna” di Isabella Capurso (Gattomerlino 2021) ha per tema le parole. Metafora di una voce poetica che viene dagli abissi, il pesce lanterna, cieca creatura delle profondità marine, si muove e trasmuta in forme sempre nuove, sopravvive generando luce. La raccolta si compone di sei sezioni, tutte rappresentative di un’evoluzione del linguaggio.

Nella prima parte emergono gli aspetti ombrosi, il trauma, la psicoanalisi. Nella seconda il corpo, la natura con la sua forza dirompente, la maternità ed una persistente forza, che resiste nella marginalità. Si sente una più forte vitalità, anche se non scompaiono gli aspetti dell’ombra.

La poesia, pur esistendo ai margini del sociale, si impone con la sua urgenza, con l’essenzialità delle sue parole, cerca di creare proprie strategie di sopravvivenza, come il pesce lanterna appunto che, cieco, ha trovato il proprio modo di sopravvivere. Con un racconto che si sviluppa per immagini, che è movimento, fuga, attesa, ritorno, si può fare poesia. Altro tema della raccolta è l’innocenza, insieme ad una postura che esige di dire senza retorica. Se la poesia si è ritirata negli abissi, allora è da lì che vanno fatte emergere le parole, da un fondo pre-natale. Dal mondo onirico, così come dalla follia, nascono “frutti lussureggianti”.

 

Senza titolo

 

I sogni mi tengono forte

Poco tempo fa, ancora mi allucinavo a occhi aperti, mi

tenevano sveglia nei meandri fitti e ambigui dei loro ventri.

 

Poco a poco, il sogno si è affievolito, la poesia ha seccato i

suoi rami priva di acqua, irradiata dal sole.

Ho sofferto, da allora, solo un male terreno.

 

Oggi mi interrogo ancora sui frutti lussureggianti che

nascono ai confini della follia e dello sperdimento.