io sono il tuo luogo, Roberta Dapunt

a cura di Marco Nicosia 

(Sincope, Einaudi 2018)

Sono il paradiso, il purgatorio, l’inferno.
Sono il paradiso e l’inferno, la superficie terrestre.
Sono il continente, la città, l’incrocio e la strada,
sono il centro abitato, il numero civico, il corridoio,
la stanza. Sono il letto, la sedia.
Sono la meta, il pellegrinaggio, la solitudine,
la determinazione, la storia, il valore simbolico.
L’aspetto, sono la condizione di vita, la cura.
Sono il recinto, la copertura, la licenza.
Sono la data di nascita, la salute, la malattia, il termine
di tempo, il giudizio, il suo pregiudizio.
Sono l’opera, il corpo.
Sono l’uso profano, il sacro sentire, il convento,
la privazione, il santuario. Sono la parola,
la ferita, la parte dello spazio assegnato.
Sono il merito, la convenienza, il vizio e l’attenzione.
L’opportunità, l’ascolto, sono la ragione, la riflessione.
La miseria, l’argomento, il motivo. Sono la causa.
Sono l’opinione, la prova, la testimonianza.
La verità e la rinuncia. Sono il monte, sono il mare,
il bosco, sono l’abbondanza, il vuoto.
Sono il luogo. Sono, io sono il tuo luogo.