SOMEONE ELSE’S WEDDING VOWS (3, 4, 5/17) – Dolci, Morasso

da SOMEONE ELSE’S WEDDING VOWS
by Bianca Stone

Cresciuta in Vermont si è laureata alla New York University. È autrice di SOMEONE ELSE’S WEDDING VOWS (Tin House / Octopus Books, 2014) e di tascabili di poesia comica ed è anche l’illustratrice di Antigonick, una collaborazione con Anne Carson. Sue poesie sono apparse su riviste come American Poetry Review, Tin House e Crazyhorse. Vive a Brooklyn.

THREE

Monsieur

*

Ho trovato un capello bianco sulla tua testa
e ora sento arrivare la pioggia
la sento nel mio ginocchio sinistro
dietro le mattonelle di carbone, monsieur,
la tempesta senza età
che inizia

noi non siamo vivi nelle immaginarie
strutture del vivente
non siamo più in missione solitaria
intorno alla terra cerulea
in scuri baccelli

immagina te stesso
rivestito di carta stagnola
l’appartamento ha un fremito romantico

i gatti sanno come gestire il calore
che a noi, invece, fa andare in un panico
minore e le ore significano a stento
qualcosa quando il nostro amore si conserva
in un luogo freddo, secco

*

*

Stai battagliando con le mani
contro l’anonimo nemico audiovisivo nel tuo videogame

la tua bocca s’incurva
sugli angoli

ogni giorno ci svestono
e quietamente ci mettono alla prova

io trattengo tutto quello che passa
tra di noi –
l’azzurro chiaro
della matrice del biglietto per Springfield
la cravatta a losanghe –

io non sono una pacifista
faccio tempesta per tutta la stanza
rompendo cose

come possiamo far smettere la nostra famiglia
dalla rivolta, in sé, delle sue cellule
e dalla crescita dei pianeti negli stomaci?

Se il mondo ascolta –
se il mondo è nostro
allora noi siamo
di un altro mondo

*

*

Mi giaci accanto
come un fossile del Mar Bianco di Russia
il respiro tirato
allo sterno

verso l’alba mi alzo
per un attimo
la luce preme le sue labbra
sulle nocche della mia mano destra

può darsi che io sia
irrintracciabile, monsieur
con il mio guanto
che tieni nella ventiquattrore
da estrarre e annusare
quando me ne sono andata?

Una lenta integrazione nelle
serate in società
una mosca accesa
sul bordo della tenda
un trattino

l’estate inala
un aroma tumultuoso
io torno indietro e ti scavalco
il numero che registra ogni secondo
che passiamo chiamandoci
l’un l’altro lungo
la corteccia cerebrale
saldamente sorge sul muro

*

Traduzione di Massimo Morasso

e Paola Silvia Dolci