Approfondimenti
stenopeiche 3/n
Tratto da Chroma di Derek Jarman,
pubblicato nel 1994, pochi giorni prima di morire.
Il mio libro è dedicato ad Arlecchino, pezzente e povero cristo con le toppe rosse, blu e verdi. Briccone mercuriale con la maschera nera. Camaleonte che prende ogni colore. Acrobata aereo che salta, balla e fa le giravolte. Figlio del caos.
Possa il mio inchiostro Waterman distillare la verità.
In principio era il bianco. Fu Dio a crearlo, primo fra tutti i colori, e questo restò un segreto finché Sir Isaac Newton si mise a sedere in una camera oscura alla fine del diciassettesimo secolo […]
Il bianco ha un grande potere di dissimulazione. La famiglia immacolata non si fa domande sui rossori della sposina sotto il velo bianco.
Il desiderio si manifesta in certi volti candidi e puri, ma è seppellito nell’abito di nozze. La sposa ha nascosto la sua biancheria intima rossa e nera da troia acquistata a Soho per la luna di miele. Il pizzo bianco camuffa la sua gravidanza. David, il miglior amico dello sposo, gli bisbiglia all’orecchio: “Vienimi in bocca, vienimi in bocca!”.
A sette anni misi in imbarazzo mio padre, un militare, chiedendo come regalo di compleanno un bianco giglio aro, piuttosto che i soldatini di piombo che lui avrebbe preferito. Mio padre riteneva effeminata la mia passione infantile per i fiori; sperava che ne sarei venuto fuori crescendo.
Checca bianca. Jeans che abbracciano culi stretti. Sarah urla dal giardino: “Oh, è così che i gay si riconoscono tra di loro nella notte!”. Notti bianche al “Paradise”, un bar gay, che avrebbe eccitato San Giovanni, magliette e pantaloncini diventati luminosi dopo giorni spesi a meditare sul programma più adatto per la lavatrice.
Van Gogh, pallido e malinconico, rintanato nella gabbia della sua memoria, il volto cenerino attraversato da ombre verdi. Figlio di Saturno. Lunghe notti bianche nel laboratorio della mente. Sapete dargli un’espressione?
Se guardi negli occhi la luce del mondo, il creato diventa scarlatto.
Rosso, rosso, rosso. La figlia dell’aggressione, madre di tutti i colori. Il rosso estremo, colore delle brigate e delle bandiere. Il Rosso delle marce, il Rosso delle frontiere e dei limiti della nostra vita. L’ho capito quando persi il mio sguardo innocente. Il rosso riempiva gli intervalli tra le note, era un’antifona stupefacente. “Avanti soldati di Cristo” e “L’Internazionale”.
Non dipinsi la città col rosso finché non ebbi vent’anni. Poi, persi me stesso.
Caro lettore, imbuco una lettera per te, chiusa in una busta rosso italiana, nella piccola, rossa cassetta alla fine del giardino, e alle quattro del pomeriggio guardo il postino che viene a prenderla col suo furgone rosso. I plichi ufficiali italiani sono sempre rossi. URGENTE, dicono. I nostri, marroni, rimangono inosservati.
Scrissi questo libro in corsa col tempo. Se ho trascurato qualcosa che ritieni importante, annotalo sul margine. Io segno i libri in ogni angolo, perché i foglietti cadono fuori. Ho dovuto scrivere rapidamente, mentre il mio occhio destro veniva messo fuori uso dal buon vecchio virus… poi è stata una lotta con l’oscurità che avanzava. […]
La maggior parte l’ho buttata giù alle quattro del mattino: scarabocchiavo al buio, perlopiù incoerentemente, finché il sonno non mi rapiva. So che i miei colori non sono i vostri. Due colori non sono mai identici, anche se escono dallo stesso tubetto. Il contesto modifica la nostra percezione. […]
Di proposito in questo libro non ho previsto fotografie a colori, perché sarebbe risultato un tentativo vano di imprigionarli. […] Preferisco che i colori siano costretti a galleggiare e alzarsi in volo nella vostra immaginazione.
Derek
Mentre mi sposto verso la London University, ogni giorno per studiare Inglese, Storia e Storia dell’arte, sogno un ragazzetto… è marrone come la terra, abbronzato dal sole estivo. La sua nudità rivestita d’estate. Viene, schizzandomi tutto il petto, lo sperma bianco come la pianta di cedro che addolcisce i campi. Cade in un meraviglioso sonno mentre intorno a lui i castani del prato ondeggiano tra l’erba.
Un francescano lo benedirebbe.
Una Camicia Bruna lo gaserebbe.
E una bruna verginella arrossirebbe e non direbbe a nessuno di averlo baciato.
Che percezione hanno gli altri di noi, ammesso che ne abbiano una? Nella maggior parte dei casi siamo invisibili.
L’immagine è una prigione dell’anima, la tua eredità, la tua educazione, i tuoi vizi e le tue aspirazioni, le tue qualità, il tuo universo psicologico.
Ho camminato dietro il cielo.
Cosa stai cercando?
L’impenetrabile blu dell’Estasi.
*
Sono una checca virile
Che pratica immersioni maldestre,
Con delle pessime abitudini.
Un leccaculi
Psicofrocio
Che molesta le patte delle parti intime
E s’immischia con i ragazzi lesbici
Un pervertito etero demonio
Che intrattiene rapporti con la morte.
Sono un succhiacazzi
Lesbico che si finge normale
Con i modi bruschi di un rompicoglioni.
La politica ninfomaniaca adolescenziale.
Umidi desideri sessisti
Di anormalità incestuose
E di terminologia scurrile.
Io sono un Non Gay.
HB è in cucina
Si mette il gel nei capelli
Difende lo spazio
Da me
Lo chiama il suo ufficio
Alle nove andiamo in ospedale
HB torna dal reparto oculistico
Dove tutte le mie note cliniche sono scombinate
Dice
Che lì è come la Romania
Due lampadine
Illuminano fioche
I muri scalcinati
In un angolo
C’è una scatola di bambole
indescrivibilmente sporche
Be’, certo
I bambini non le vedono
Non ci sono soldi
Per illuminare il posto.
Gli occhi mi bruciano per le gocce
L’infezione si è fermata
I lampi di luce lasciano
Macchie scarlatte
Riflesso capillari nel mio occhio.
A febbraio i denti battono
Un freddo mortale
S’infila sotto le lenzuola
Un freddo doloroso
Interminabile come marmo
La mia mente
Si congela bloccata dalle medicine
Una folata di vuoti fiocchi di neve
Imbianca la memoria
Coscienza strabica e importuna
Una truffatrice coi paraocchi
Che gira a spirale
Devo? voglio?
Aspetto la morte scarabocchiando
Attento a come te ne vai.
Utenti on-line
Ci sono attualmente 9 Users Online