Recensioni
Un elogio molto particolare Il capolavoro di Ramón Gómez de la Serna
a cura di Guido Michelone
L’editrice romana Fefè propone da qualche mese una nuova collana ‘Gli Elogi’ curata da Leo Osslan: i due primi titoli riguardano l’Elogio della Cannabis (Marcello Vecchio) e l’Elogio della Nonna (Simonetta Robiony), mentre i successivi quarto e quinto titolo lo Zero e l’Ebraismo: in mezzo, il terzo da poco uscito Elogio delle tette di Ramón Gómez de la Serna. A differenza degli altri non si tratta di un pamphlet originale appositamente concepito, bensì di un testo quasi classico, uscito nel 1919 con il semplice titolo Senos (letteralmente seni) quando l’autore madrileno (1888-1963) ha solo trentun anni ma è già noto in tutta la Spagna via via quale fondatore del movimento futurista iberico, scrittore prolifico (circa cento libri in carriera), inventore della greguería (stile letterario pre-surrealista), agitatore culturale ricco di idee innovative (talvolta incompiute a causa della crisi europea che lo conduceva vivere in Argentina fin dal 1930, salvo un breve ritorno in patria nel dopoguerra).
L’autore premette subito, abitando in una nazione ancora vicina a un clericalismo reazionario, che Senos non è un libro pornografico ma un’opera di finzione dai profondi valori letterari in cui egli vuole semplicemente trasmettere una passione (quella per una zona erogena femminile, a sua volta apprezzata dai maschi spesso più dell’organo sessuale) che in letteratura resta ancora tabù o nelle migliori delle ipotesi scarsamente confessata o descritta. Il sottotitolo italiano in tal senso spiega abbastanza bene gli argomenti trattati, poiché le tette sono qui intese come reali, immaginate, sognate, ricercate, temute: diventano un oggetto del desiderio che l’uomo (o meglio l’autore) trasforma in appagamento erotico, quasi come un elemento estraneo al corpo della donna, la quale, a sua volta, appare estromessa dai versatili contesti narrativi.
Per l’elogio delle tette infatti De La Serna ricorre al breve affabulare con cento racconti che vanno dalle poche righe alle due-tre paginette, mediante trame spesso avventurose o conturbanti, in prima o terza persona con una gamma quasi infinita di risvolti sia simbolici sia realisti. Senza nulla togliere al valore artistico del libro – le divagazioni sui senos, oltre essere versatili, acquistano spesso un profondo riflesso filosofico – resta il dubbio sulla traduzione di Senos con Tette: la lingua italiana soprattutto popolaresca può vantare diversi sinonimi – mammelle e poppe i più usati – mentre nel gergo comune prevale il singolare seno; tette viene invece utilizzato in una connotazione quasi triviale, che rimanda a un gusto boccaccesco, libidinoso, erotomane, ipersessuale; ma forse sono proprio le tette in quest’accezione morbosa a piacere a De La Serna, il quale, senza mai scadere nella volgarità, sa evocare il piacere fisico e cerebrale che provoca nella persona virile il tatto e la vista dei seni o tette che dir si voglia!
Cfr.: De la Serna Ramón Gómez, Elogio delle tette, Editore Fefè, Roma 2022, pagine 167, euro 13,00.
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