Approfondimenti
Der Antichrist. Fluch auf das Christenthum.
a cura di Vittorio Alfieri
“L’Anticristo. Maledizione del Cristianesimo” è un saggio di Friedrich Nietzsche. Nella prima lettera del nuovo testamento San Giovanni apostolo parla dell’Anticristo: “Fanciulli, è l’ultima ora. E, come avete udito, l’anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l’ultima ora”.
Il termine specifico anticristo viene usato più volte nella Bibbia. Allora, che cos’è questo Anticristo a cui si riferisce l’apostolo Giovanni? L’accezione del termine anticristo è semplicemente “contro Cristo”.
Secondo la maggior parte degli esperti di profezia biblica/escatologia che in filosofia, indica una dottrina volta a indagare il destino ultimo del singolo individuo, dell’intero genere umano e dell’universo in quanto legata alle aspettative ultime dell’uomo -circa la vita ultraterrena-, può influire in modo notevole sulla visione del mondo e la condotta di tutti i giorni e ritengono che l’Anticristo sarà l’incarnazione definitiva di ciò che significa essere contro Cristo.
Alla fine dei tempi sorgerà un uomo che si opporrà a Cristo e ai suoi seguaci più di chiunque altro nella storia. Sostenendo probabilmente di essere il vero Messia, l’Anticristo cercherà di dominare il mondo e di distruggere tutti i seguaci di Gesù Cristo e la nazione di Israele.
L’opera del tedesco appartiene alla fase del crepuscolo, quella che segna l’esaltazione dello spirito dionisiaco, in contrapposizione a quello apollineo.
Il testo è in relazione alla concezione della “volontà di superpotenza”.
Una precisazione: il pensiero della voglia di superiorità dell’uomo non fu completato dal filosofo che l’intendeva come volontà di vita alla pari di Schopenhauer, ma in termini positivi e di nobiltà dell’esistenza per realizzare il superuomo che superasse “la morte di Dio”, affrancandosi dal Cristianesimo. La sorella Elisabeth si impossessò del lavoro di Nietzsche, dopo la sua morte, aggiungendo le proprie idee, ma fu strumentalizzato dal nazismo perché lei e il marito furono antisemiti aderendo al nazionalsocialismo. Se la fede in Cristo è negata lo è alla stregua del nazismo che desidera anch’esso il credo in Hitler. Per Nietzsche il cristianesimo è un male sociale perché ha soffocato tutti gli istinti più umani con la sua morale, i suoi divieti e i suoi tabù, è una religione contro natura. L’Anticristo nasce dall’esigenza di una guerra rivolta alla religione cristiana e a tutte le dottrine che rendono schiavi le persone, definita “morale da schiavi”: Nietzsche distingue Cristo dal cristianesimo, stima finanche il figlio di Dio, perché ha vissuto come uomo superiore, non ha affermato il mondo e neppure l’ha condannato. Egli è morto per insegnare agli uomini come si deve vivere: “Questo messaggero della buona novella morì come aveva vissuto, e come aveva insegnato, non per redimere gli uomini, ma per mostrare come si deve vivere. Ciò che lasciò in eredità all’umanità è la pratica: il suo contegno dinanzi ai giudici, alle guardie, agli accusatori e a ogni sorta di calunnia e derisione, il suo contegno sulla croce”. L’Anticristo è necessario per rendere il genere umano libero, non prigioniero, dalla religione, dall’ideologia politica, dal lavoro, da qualsiasi dipendenza. L’Anticristo come libertà.
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