Banned

 

Banned è il quarto libro di poesia scritto da Ianus Pravo, dopo Mudrà (Roma 2004), Nostra Signora d’Auschwitz (Roma 2007), e Senz’arma che dia carne all’imperium (con il poeta spagnolo Leopoldo María Panero, Firenze, 2011).
Il libro trova la sua origine compositiva intorno ai temi fondamentali del film “Banned”, di Irada Pallanca: il veto all’immagine, la disapparizione del corpo, la rinuncia all’addio e alla illibertà del significato, la rottura dell’Io nell’Altro.
Il libro si compone di tre parti: la prima parte, intitolata Banned, è centrata sul veto insito nella parola al raggiungimento della cosa, sulla necessità dell’immagine di, mostrando, disapparire. La seconda parte, Dizionario della parabola, è un rendiconto delle parole chiave di questa probizione alla permanenza della luce sul mondo. La terza parte, Ventiquattro haiku falliti, è una pratica di movimento a vuoto della parola verso il concetto.
Rispetto al film di Irada Pallanca, il libro percorre una via ad esso parallela, prossima e, all’infinito, euclideamente, separata.
Il film è stato girato in aprile del 2013 tra Zoppola, Fiume Veneto e Casarsa della Delizia, quest’ultimo paese natale di Pier Paolo Pasolini. In una vecchia macelleria con zona abitativa annessa. Set reale non riprodotto.

Produttore esecutivo: Irada Pallanca
Soggetto/regia/sceneggiatura: Irada Pallanca
Testo poetico: Ianus Pravo
Dop: Leonello Maganza/Irada Pallanca
Edit: Leonello Maganza/Irada Pallanca

Cast:
Ianus Pravo
Alessandro Bidoja
Erica Melosso
Philip John Casagrande
Carlo Pontesilli
Claudio Quattrin

Genere: fiction, drama.
Realizzazione in fullHD.

Tobias è un medico di quarant’anni affermato professionista marito e padre ineccepibile, che un giorno sceglie di tagliare con tutto il portato del suo mondo.
La sua non è una fuga dal sistema, «Ora sono qua. La mia non è una fuga. Io non scappo da nessuno». E’ il bisogno di rompere quella geometria, prenderne le distanze per mettersi alla prova come uomo più essenziale, snaturando e sfidando l’incarnarsi della maschera nel ruolo, il ritratto immaginario che ognuno di noi stratifica e rafforza nella ripetizione.
Un giorno, quindi, decide di andarsene. Una sparizione con la simulazione di un suicidio. Spinto dalla pulsione all’allontanarsi, per ritrovarsi in una vita radicale in condizioni di estrema solitudine e di precarietà, s’impossessa di una casa diroccata. Il suo esilio non è però in chissà quale latitudine remota della terra, bensì a pochi chilometri da casa, in un paese abbandonato, in Friuli. Sopravvive rubando conigli e galline, il latte dalle fattorie limitrofe, pescando in un allevamento di trote.
La moglie forse ha intuito i motivi del suo gesto ma non lo può comprendere né accettare. Resta sospesa nel dolore dell’abbandono senza un perché, nell’attesa di un ritorno.
Avviene che un giorno il fattore irrompa nella casa. C’è una colluttazione tra i due, ma finiscono a raccontarsi di fronte a un bicchiere di grappa. Il confronto sull’ attestarsi del nuovo status di “senza nome”.
Un ulteriore incontro inaspettato con un ragazzo che ha un malore e, ironia della sorte, si vede costretto a intervenire in soccorso.
La narrazione sviluppa un doppio del protagonista e rende questo accanimento della ricerca del corpo nella verità come recita l’ultimo verso del film: “Ogni addio aggiunge verità alla verità senza verità delle cose. Ne compromette la proporzione. “
E’ l’accidente, la “morte” di un portato che arriva improvvisa. E tale non saluta. C’è la vita e la ragione di chi rimane e che si àncora nella ricerca del corpo. Di un corpo che dia “carne all’imperium”, di un significato. C’è la società, il sistema che chiede una riconfigurazione, un nome.

*Riferimenti
Il film è un cortometraggio di 20 minuti. Un “omaggio” al film di Olmi “I centochiodi” ma su un piano più onirico, più astratto. Nei dialoghi riscritto e liberamente ispirato a “Petrolio”, l’ultima opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini (limitatamente all’ appunto 3 a,b,c).
Nella sua parodia, al “Mammifero italiano” di Giorgio Manganelli.
Il riferimento all’Inferno Musicale di Bosch, terzo pannello della trilogia del Il Millennio nella dinamica dell’evoluzione del piano narrativo.

*Genere e Stile
Banned è un film che attraversa diversi generi cinematografici: il dramma, la favola nera, il grottesco, l’onirico, il realismo del documentario.
Il registro più cupo ha come riferimento il sotto-genere del fantastico, del thriller psicologico, ed è sostanzialmente legato agli ambienti della casa, all’imperscrutabile Tobias, al soccorso del ragazzo tamil. Mentre quello più verista in un linguaggio documentaristico ha come riferimento la commedia ed è affidato al teatro tra Tobias e il fattore, agli animali.
Lo stile di ripresa rende conto della contrapposizione dei registri: reale e immaginario, noir e grottesco, tragedia e commedia.
Le tecniche di ripresa utilizzate sono camera fissa con uso di piccoli dolly e di una steady cam per le scene più drammatiche.
La fotografia fa uso di toni molto contrastati e colori quasi grigi e cupi per quanto riguarda le atmosfere oscure della casa e il doppio, mentre il mondo relativo alla casa del protagonista sarà ripreso con colori più vividi, ma seguendo il sentiment della sequenza narrativa.
Grande importanza è stata data al sound design, che usa suoni di presa diretta e note in solo o suoni come le campane di quarzi per effetti acciaiati. La prima parte del film ha pochissimo sound, molta noia in sottofondo con macchine e aerei che passano in continuazione alternati a silenzi puri. Le musiche per la seconda.
Le musiche della seconda parte sono edite e composte da Dexter Britain.
Alcune connotazioni di sound design e di fotografia, poi, sono utilizzate per creare sequenze oniriche, miscelando elementi surreali in post-produzione.
Per quanto riguarda la recitazione, la dimensione realista è enfatizzata dalla scelta di utilizzare attori professionisti e non professionisti insieme. I personaggi s’esprimono senza inflessioni dialettali. Versione disponibile: sottotitoli in inglese e francese per le edizioni all’estero.

Comprando il libro si potrà incontrare il link per vedere il film.

Il libro si può comprare il libro in ilmiolbro.it e in lafeltrinelli.it.
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1050876