Approfondimenti
Collodi e Pinocchio nella contrada dei morti.
È prossima l’uscita in Spagna del libro che accompagnerà in questo paese il film “Estantigua”, di Irada Pallanca, il mediometraggio sulla relazione umana e letteraria che ho avuto con Leopoldo María Panero. Il titolo del libro è: “Estantigua. Sin arma que dé carne al imperium”, e l’editore è El Ángel Caído. Si tratta della traduzione in spagnolo di “Senz’arma che dia carne all’imperium”, scritto a quattro mani da Panero e da me, pubblicato nel 2011 dalla Società Editrice Fiorentina.
Il film si può ottenere in visione per tre settimane, al prezzo di 3 dollari, in www.iradapallanca.it (registrandosi in vimeo).
Il brano che segue è tratto dalla prefazione che Leopoldo María Panero scrisse nel 2006 al mio libro di poesia “Nostra Signora d’Auschwitz”, incluso adesso nel volume “Estantigua”, che si può acquistare in www.ilmiolibro.it e in www.lafeltrinelli.it
“Mangiamo gazpacho al “Reloj”: una colomba bianca attacca le briciole del pane sul tavolo come sulla pagina, cercando la freccia del pane, la freccia della parola che dà morte alla cosa.
Belial, principe delle mosche, che adori la coca cola come il solo vino concesso ai morti, ascolti lo scroscio dell’orina sul muro come lo sparo di Astaroth, come il battito d’orina dell’angelo che sorvola il sepolcro.
Yet say this to the Possum: a bang, not a whimper. Lo schianto della lagna d’Auschwitz: bisogna uccidere la pietà, diceva Hitler. Ci dimentichiamo di rendergli grazie, perché i suoi crimini ci possono aiutare, come diceva Erich Fried, a riconoscere in tempo il misfatto incomparabilmente più grave che oggi noi stiamo preparando. Die ungleich grössere Untat.
Per me lo specchio è Cristo: la trasparenza, l’allegrezza. Il Cristo d’Auschwitz, l’allegrezza d’Auschwitz.
E Auschwitz è Nostra Signora, Notre-Dame-des- Fleurs. Il fiore che balla sullo sterco. Un nome contro la cosa, contro la rosa crudele della contrada. La flors enversa di Raimbaut d’Aurenga.
Addio mascherine! Chi ruba il mantello al suo prossimo muore senza camicia.
Ianus Pravo e Leopoldo María Panero gironzolano per le strade di Las Palmas: Collodi e Pinocchio nella contrada dei morti. È dura fatica essere morti, come diceva Rilke.
Andiamo a comprare le sigarette. Cinque pacchetti di Red. Sono un vecchio che piscia. Ma sono bella quasi come te, Ianus. Assassinati dalla CIA come J. F. Kennedy e come Andreas Baader.
E che il due, un numero, sia uno, dice Ianus Pravo, com’io dissi che essere due è tutto”.
Leopoldo María Panero
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