Decadente sì, ma con camicia Pointe à Pitre

Interrotto da continui rumori… ma cerchiamo lo stesso di fare questa habanera…

Pravo sembra concepire una visione estetica del mondo proprio nel momento in cui il suo sensualismo rivela radici profondamente baudelaireiane, nella fenomenologia di un Io metamorfico, tramite l’artificio simbolista di una transustanziazione dell’arte del dirsi nell’arte del contraddirsi, del dirsi – contra, del darsi – addosso. Allora, un poco dannunzianamente, l’istante della bellezza rimanda alla morte, in una trasumanazione dantesca in versi che dall’umano, troppo umano di Nietzsche assume la consapevole disillusione dell’umano, meno che umano di Pravo. Elio Gioanola ha avuto modo di parlare, in termini critici, di un Decadentismo teoricamente infinito, che parte dall’Ottocento per arrivare fino ai giorni nostri, essendo tutto il post – Romanticismo una sorta di grande ricettacolo della Decadenza. Ecco, forse proprio in questo senso Ianus Pravo è l’ultimo poeta davvero post – romantico, è l’ultimo artista della Decadenza all’interno della cui opera, come nel ventre accogliente, caldo ed innervato di una Matrioska, si manifestano i segni tangibili… -del gatto… e  della krisis, di un de-cadere e di un decedere come allontanamento, come rimozione, come un ritirarsi, una rinuncia, un cessare, un morire, un darsi all’altro senza darsi più, secondo quanto suggeriva altrove Marguerite Yourcenar. È proprio questo decadere, per Ianus Pravo, se hegelianamente la contraddizione è completezza, l’unica forma possibile di vita: una vita che non ha altro modo d’essere che la parola poetica; una vita aufgehoben, che non può darsi se non togliendosi di mezzo… -miao… miao…- nel modus tollens pre-logico di chi, vivendo ai margini di una spoglia umanità, come fosse il settantanovesimo tarocco, l’Outsider o l’Estraneo, si pone volontariamente, indecidibilmente da parte.

(Sonia Caporossi)

Poi c’è chi si inquieta per il bilancio dell’assistenza sociale, che grava sul suo futuro. E ironizza sul mio decadentismo. Che sarebbe “vecchio”.

Provate voi a decadere dalla prostrazione.