Approfondimenti
I baci di Salomè
“Che aspetto ha la luna stasera! Non è una figura strana? Sembra una donna pazza che in ogni luogo vada in cerca di amanti… un’ubriaca che tra le nuvole barcolli…
No, la luna è la luna e nient’altro”. (Oscar Wilde)
“Così il Battista, negandosi a formare l’effimero doppio mostro della copula a cui Salomè lo incita, rappresenta la vittoria del sesso virile che dai tempi più remoti rifiutò il calice dell’amore o la mela… il Batista offre la propria testa invece delle viscere che il sesso nemico gli reclama…” (Rafael Cansinos-Assens).
Il mio rifiuto all’Eros (al Due), il mio Anteros, il mio Osceno, è antigiovanneo: non rifiuta nessuna viscera reclamata. Se è reclamata. Ma è giovanneo per l’offerta della mutilazione, per l’anarchico incoronato che solo è Eliogabalo quando i pezzi del suo corpo son gettati alla rinfusa nella cloaca. Moltissimi pezzi, quae nec pernumerare curiosi possint, come baci di Salomè, la pietosa.
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