Il femminile (il non senso di un film)

Del virile non voglio nemmeno parlare. Mi dà nausea. Non m’interessa nemmeno il donnesco. La donna ha a che fare con il sociale. Era il contraltare del virile, adesso è il suo completamento. Ci mancava solo dare completezza al vir.

Mi interessa il femminile, che non è un mero dato naturale, ma il suo oltrepassamento. È l’oltrepassamento della vita. È la distrazione, il divertimento, l’errore, nel senso di fallire l’obiettivo fino a smarrirlo del tutto, nel senso di vagare, via dalla linea retta e da qualsiasi linea.

Il femminile è l’abbandono che mi si dà, e a cui mi do. Il femminile non è soltanto un oblio a cui mi offro, ma l’oblio che voglio essere. Non cerco il dato naturale che completi il mio sesso, ma la mia mutazione naturale. Io non desidero l’oggetto femminile se non per esserlo io.