Approfondimenti
Io ti amo come un ladro, ti rubo al mio dolore
I fili liquidi di calce, i ventri
piagati e esposti a Vergine a coprire
di voce il volto vivo dell’Amante
che inclina il profilo, a Lei, senza luce,
che muove la fronte sopra l’interno
cielo incarnato di bianco e di larva
e accosta la voce alla forza amante
con una rotazione dello sguardo
senza luce di oggetto, col fortore
e accento oggetti a luce senza sguardo
e tra i ventri la distanza accorciata
del volto una Glikophiloúsa: d’oro
è la minima movenza a campire
superficie al desiderio che smuore.
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