La Quadratura del Fuoco

La Quadratura del Fuoco
All’Armatura quadrangola dell’Ora Nome

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I

 

come a rivedere
l’oriente comatoso in un volto
che ho saputo unico
di cui leggevo a volte la morte
così che ora le mie mani
nel fuoco leggano il coma unico
l’altro volto ma perché
daga in mano
ho rivisto l’oriente?

II

 

privato al centro della legge, Lui-Il-Fuoco,
là dove il luogo funziona al centro
va, moltiplicando, Loro-Il-Fuoco,
l’oggetto nella propria putrefazione principale
che è il centro dove funziona
la moltiplicazione del pane del vissuto
a cui la legge, lei riluce,
obietta con il contro-dato
una volta soltanto, l’ora che ha appiccato il fuoco

III

nella fragilezza che schiude la motivazione
al legame che l’ha bendata
ancora si schiude chi l’ha fragilata
così originata nella sua menzogna
il sangue della donna
ha verbalmente concepito, quando anima
la verbo e la sole racchiudevano
mentre del tempo la giacitura ristabiliva il femminino
un’albero assegnatovi perché l’anima
è il proprio percorso la sera trasalisce l’origine
come anticipazione mai chiusa cosa concetta

IV

la fuoco dato aperto
come sigillo vocale così logografo
circuito, l’operama come traversata
l’alleanza intrisa come traduzione
ossia la mia circoncisione
(il graal è seguito da un nome)
chi mi inverte laggiù? e come donna mi approva?
tale la mia matria lo svelamento come iniziali,
la croce dei fuochi, precedono senza fine
io ci sono dal tempo della fine
testo aperto nel fuoco che si dona

V

preso nota per i miei vent’anni
UNA RIVOLUZIONE PUÒ CELARNE UN’ALTRA
la fuoco ermafrodita delLa Luna
quando richiamo l’intestazione
le nove sorelle della poesia
le ho ordinate poetesse
affinché sia dislocato il movére
a partire dal potere sacerdotale
che rubo

rubare io all’altro
che è dovunque
rubare io alla biblioteca
essere la sua donna bendante
qui mal y pense si omette per l’Eucarestia
io che sono puro spirito in diritto
sbattezzarmi da me apre la morte
NON È PIÙ CARNE MA SPIRITO
lui è spirito per edificarsi la carne
partorirla e generarla da sé
chiama dio la forza di farla finita

Nota: molti nomi di genere maschile, albero, fuoco, sole ecc. sono qui volontariamente messi al femminile, in segno di rifiuto di una lingua patriarcale.

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