Approfondimenti
Love me, love my lasagna.
V
Cette impasse
dans le nom même des morts
Certe annunciazioni, raramente è pur vero, hanno luogo di notte. Lo spazio è nero come un vino maledetto, e l’angelo sa che un fiore, nel vaso, tra i gigli, è alieno come il suo seme che rende pazzi.
La Camera della Vergine, la vediamo rossa, in una decorazione di legno dorato o rosa, nella scissura delle tappezzerie, e questa è la prospettiva che rende la stanza quasi invisibile, come una sala sul retro per l’occulto e il non-detto, perché l’angelo, forse vi si sdraierà, nella morte. Non avrà annunciato la croce, la resurrezione non sarà stata per lui che un voto, quello della sua fede.
Un semplice voto ancora all’indirizzo di un segreto, anche i filatteri stessi testimonieranno, questa ostia a lettere sconosciute incise nell’azzimo, che lui ha rimesso alla Vergine, prima di lasciarla, senza che ella sospetti che Ella sospetti che non la rivedrà più, che Ella dovrà percepire tuttavia, credere di riconoscerlo, come un passante senza memoria al momento della Dormizione, il passante che ha osato infiorare l’imene tre volte Santo con il germe di un’ostia.
filatterio: Ciascuna delle strisce di pergamena (in ebraico tĕfillīn, «preghiere») recanti iscritti passi del Pentateuco, che gli ebrei portano chiuse in capsule di cuoio e legate con cinghie al braccio sinistro e al capo durante la preghiera mattutina feriale. L’uso trae origine dall’interpretazione letterale della raccomandazione biblica (Esodo 13, 9 e 16; Deuteronomio 6, 8; 11, 18) di legare le parole divine come segno sul braccio e ricordo tra gli occhi.
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