Love me, love my rotula.

V

                 La Vergine è Colei che legge, Colei che detiene La Chiave delLa Lettura e delLo Scritto, che è La Scrittura Stessa, nei tempi, Lei è Colei che Dio ha scritto, a cui Dio ha scritto, perché Lui non può scrivere che a Lei, per la Sua propria gloria di essere Colei che, sola, Lo conosce.
          L’angelo annuncia una nascita, una morte, e la gloria, la sola, Quella di essere stata lo strumento e la ragione deL Signore.
             La vergine non osserva mai l’angelo, Lei non lo squadra. Un turbamento, certo, ma senza sospetto. L’angelo è detentore delLa Parola, di cui Egli è una delle sette volte eterne, solo La Bellezza è la sua prova, Quella delL’Annuncio, sempre escatologico, che ha la notte da attraversare come il lampo che indica il locus patriae estremo.
              La Scrittura è il pane e il vino dai tempi di Melchisedech, e quando mi apparve, dato che avevo appena baciato una sola volta il gladio di Gabriele Arcangelo, di fronte alla culla stessa, e il suo colore turchese, di Maometto, Il Sigillo di Coloro che devono sigillare vivo, mi lasciò l’iniziativa delL’Incarnazione degli Angeli, fino a che giungano gli angeli zodiacali e i figli di Abele, dopo l’ascesa del suo spirito e della sua anima al cielo, per generare e rivestire le armi e le armature meccaniche delLa Conoscenza delL’Origine e delLa Fine.
            L’Amen, che sia nostro o no, poiché la grazia è dono accettato e grano vegliato, non è una passività sovrannaturale, è presa d’atto in nome della creatura e quest’ultima ha l’autorità propria a ciò che ha un nome. I tempi erano quelli dell’abbandono e della desolazione. È per questo che nuovamente si aprirono. Con L’Invocazione delL’Arca di Alleanza, e L’Alleanza li mantiene per un tempo e dei tempi.
            Per me, un’analogia ha assunto figura, fino a diventare destino. E la mia predestinazione propria è anche la metafora che ricopre questo vissuto particolare senza il quale posso anche essere.

VI

           La Vergine è una reclusa delLa Parola data, anche l’angelo è un recluso di questa, ma ne decide, d’accordo con sé stesso, avendo per essenza il segreto dell’oriente del vento, afferma e esaurisce l’affermazione, che sia bianca o nera, o di quel blu che porta POUSSIN a sposare L’Apparsa e il Suo Verbo, La Vergine, con la perennità nuova di colui che non può più dubitare di averLa vista, san Giacomo, e annegare il cielo di un lusso sacro come designa il dito indice, con il drappeggiato che delinea, l’autorità mariana sugli angeli, gli eventi autentici. Un blu che è anche un numero, e la notte stessa del numero, quello di un cielo sovrano, quello della sua Regina Velata.
           Blu che è la condizione, forse, del destino accettato, del dubbio eluso, dell’acqua riconosciuta e del fuoco infine nominato, dello slancio e della fede che prende l’iniziativa.

VII

     L’Annunciazione è un mistero radioso, ma l’intelligenza che possiamo averne fa parte dell’adorazione nella quale dobbiamo mettere alla prova la nostra grazia stessa, anche a costo di tentare gli dei, perché è nostro dovere adorare con la nostra intelligenza, la fede del carbonaro non basta, benché salvi, tuttavia.
           L’angelo è determinato. Sa che non c’è concepimento senza di lui, perché detiene il segreto del nome dato, è testimone per L’Addio, che è anche il nome di una nave, di cui colui che ne tiene il timone non è padrone dei venti perché non è lui ad appiccare i fuochi sulla sponda, non è lui la guardia dell’acquata.
        Starà all’oro del luogo, a questo velo, esercitare oppure no una severità su ciò che fu, quella stessa che si attribuisce ai misteri, ed è qui il sigillo del primo mistero, vicino a quello della consumazione del fidanzamento, della verginità stessa che fonda il desiderio per illimitarlo affinché vi fondi l’epopea di una grazia, quella del bambino e del libro, del bambino che è il libro.
          L’angelo appare come la libertà di Dio nelLa Storia, la sua scomparsa indica una differenza, il fatto che non tutto è stato detto, perché Dio salvi la Sua libertà nella Sua Parola Stessa, benché data una volta per tutte.
           L’interdetto è qui il garante della presenza reale, con l’architettura di una stanza, sullo sfondo, che è anche quella che si vede nella torre ottagonale alla quale porta la scala dei saggi che è quella delle operazioni delL’Alchimia.