Approfondimenti
La visione 6. In uno stato di esaltazione e spossatezza
Fino alla primavera del 1912 dunque Stravinsky compone quasi tutto il balletto. Il lavoro procede spedito: La sagra della primavera viene conclusa “in uno stato di esaltazione e di spossatezza” all’inizio del 1912. La strumentazione inizia subito dopo e procede anch’essa spedita -tranne per la Danse sacrale, che infatti viene terminata il 17 novembre.
Stravinsky spera di veder eseguito subito il nuovo lavoro, ma viene deluso. A gennaio 1913 raggiunge Djaghilev a Berlino e lo interroga sulla possibilità di rappresentare il balletto nella stagione in corso.
Djaghilev lo esclude: vuole assolutamente che l’allestimento sia curato da Nijinskij, ma Nijinskij sta allestendo il Preludio al pomeriggio di un fauno di Debussy e, siccome è alla sua prima esperienza come coreografo, si è preso un numero esagerato di prove.
Dunque il balletto si farà, ma nella stagione successiva. Per l’immediato, Djaghilev, propone a Stravinsky di seguirlo nella tournée dei Balletti russi a Londra, Budapest e Venezia, e gli chiede anche di strumentare alcune parti della Khovanscina di Musorgskij per eseguirle insieme alla Sagra.
Stravinsky accetta. Per la strumentazione di Musorgskij, lavorerà insieme a Maurice Ravel. Per la tournée, conoscerà tre città di cui sarà per tutta la vita innamorato -specialmente Venezia, dove vorrà essere sepolto.
Giorgio Galli
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