Approfondimenti
Le Porte di Mher, Mikayel Ohanjanyan
1a Edizione di STANDART, Triennale d’Arte Contemporanea che coinvolge artisti da tutto il mondo, a cura di Adelina Cüberyan von Fürstenberg e Ruben Arevshadyan. Il nome della Triennale deriva da Standart, la rivista armena d’avanguardia, pubblicata nel 1924. Il Monte Analogo, trae ispirazione dall’omonimo romanzo incompiuto dello scrittore e poeta surrealista francese René Daumal.
Inaugurazioni: 20-21-22 luglio, 12 settembre, 2017
Durata della mostra: 23 Luglio – fine Dicembre 2017
a cura di Mikayel Ohanjanyan
L’opera è ispirata dall’Epos armeno Sasna Tsrer (Daredevils of Sassoun), dove si narra la storia di quattro generazioni di eroi e delle loro straordinarie imprese di giustizia, libertà e valori. In particolare sono attratto dalla tragica storia dell’ultimo eroe, Pokr Mher (Piccolo Mher), condannato da suo padre, Sasunzi David, a diventare immortale e non aver mai figli, perché il giovane aveva inconsapevolmente osato combattere contro di lui.
Nell’ultima parte dell’Epos si narra che l’eroe, dopo le numerose imprese epiche, stanco del mondo ingiusto, ormai non era in grado di sopportare nemmeno il peso dell’eroe e del suo leggendario cavallo, un giorno si reca in un luogo chiamato Agravuqar o Vana Qar, noto anche come la Porta di Mher. Si tratta di una Porta scolpita nella roccia nei pressi del Lago Van, risalente all’epoca del Regno di Van o di Ararat, comunemente noto come Regno di Urartu. Con la sua spada scintillante apre la Porta, entra e si rinchiude in questa roccia in attesa di uscire un giorno.
Secondo la narrazione, compiuta da Mher stesso, questo giorno arriverà quando il mondo crollerà e si ricostruirà, quando il grano sarà grande come la bacca di rosa e l’orzo sarà grande come la noce.
Trovo contemporanea questa tragica storia, dove una concentrazione di valori si chiude in un “Luogo” in attesa di esplosione, per proiettarsi e contaminare presente e futuro.
L’opera è formata da quattro blocchi di basalto grigio o nero di varie dimensioni che rappresentano metaforicamente nord, sud, est ed ovest. Ogni blocco a sua volta è diviso in due parti, legate insieme da cavi d’acciaio che li avvolgono.
Sulle superfici tagliate delle pietre sono incisi alcuni testi che si intravedono solo negli angoli dei blocchi, messi e legati volutamente storti tali da far percepire l’esistenza degli scritti ma allo stesso tempo nell’impossibilità di poterli leggere.
Le scritte parlano del messaggio lasciato da Mher alle future generazioni dove lui invita l’essere umano a non aspettare la sua uscita dalla roccia, come narra l’Epos. Dice che in ogni tempo è rimasto chiuso nell’Agravuqar interiore di ognuno di noi e uscirà quando avremo il coraggio di guardare e imparare a immergerci dentro di noi. Dice, che, quando riusciremmo a trovare e stare davanti alla nostra roccia, soltanto allora si darà l’Ordine che lui esca di Là.
Con questo messaggio immaginario, voglio invitare al visitatore a riflettere sui valori che nascondiamo dentro di noi e sulla loro indiscutibile importanza nel rapporto Io – Altri e Altri – Io.
Il visitatore attraversa lo spazio creato da queste quattro Porte, entrando in una dimensione di riflessioni.
Le dimensioni: Lunghezza complessiva circa 15 m. di cui blocchi di vari dimensioni: massimo circa 120 cm, minimo circa 40 cm.
Il materiale: Basalto grigio chiaro o nero, cavi d’acciaio.
Mikayel Ohanjanyan, nato a Yerevan in Armenia nel 1976, dove ha frequentato il Liceo Superiore P. Terlemezyan delle Belle Arti di Yerevan (diplomato con massimi voti nel 1995) e poi l’Accademia di Belle Arti di Yerevan (Laureato con massimi voti nel 2001). Dal 2000 si trasferisce in Italia iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (laureato con massimi voti nel 2005), dove tutt’ora
vive e lavora.
Tra i più importanti riconoscimenti
Selezionato da Frieze London per Frieze Sculpture Park 2016, Regent’s Park Londra, Regno Unito, 2016
Leone d’Oro – Padiglione Nazionale dell’Armenia 56° Biennale di Venezia, Italia, 2015
1° premio – Premio Henraux, Italia, 2014
1° premio – Premio Targetti Light Art, Italia, 2009
1° premio – MOVIN’UP 2006, Italia, 2006
1° premo – II Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Pavia, Italia, 2003
Diploma d’Onore – XX Premio Firenze, Italia, 2002
3° premio – XIX Premio Firenze, Italia, 2001
3° premio – XIII Biennale Internazionale di Scultura, Ravenna, Italia, 1998
L’artista è membro dell’Associazione Art for the World Europa (Ginevra), dell’Association Internazionale des Arts Plastiques – UNESCO (Parigi), dell’Unione degli Artisti dell’Armenia.
Le sue opere si trovano presso la Cappella del Pontefico Collegio della Chiesa S. Chiara dei Francesi e la Cappella del Pontefico Collegio S. Roberto Bellarmino (Roma, Vaticano), presso Fondazione Henraux, Collezione Targetti Light Art, Museo Microcollection (Italia), Collezione d’Arte Contemporanea di Neustadt an der Weinstrasse (Germania), Museo del Centro Dantesco di
Ravenna e il Museo d’Arte Contemporanea di Pavia e nelle collezioni private in Armenia, Italia, Germania, Canada, Olanda, Belgio, Turchia e Stati Uniti.
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