Approfondimenti
Leopardi secondo Pravo
Dal dorso nudo del piede di una donna un rivolo rosso, un fiore dipinto con henna, risaliva a toccare l’orlo della veste. Una traccia d’olio combustibile iridava un palmo d’acqua raccolto in una buca. La donna colpiva e ricolpiva morbidamente, con il piede, un disco spezzato di pane, ne riallineava i tozzi, ne ricomponeva l’ordine come se stesse riformando le radici di un fiore, il fiore che mancava al pane.
Siamo originariamente colpevoli della nostra innocenza. La colpa che è in noi è la nostra innocenza. Non sappiamo quello che facciamo, e Cristo ci discolpa di fronte al Padre. Theoí ný moi aítioí eisin. Davanti alle Porte Scee della colpa, siamo colpevoli di crederci colpevoli, quando siamo innocui. Siamo solo il battere e il levare del piede e del bastone, di Tiresia e di Edipo: visi dissolti. Cristo è un pezzo di pane (Giuda è l’altro pezzo di pane). A spezzare infinitamente il pane, cosa resta? L’infinito.
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