SE PSICHEDELIA RIMA CON POESIA

Nella nostra recente mappatura delle realtà editoriali più interessanti un posto d’onore spetta, a nostro sindacabile giudizio, all’editore Add.

Analizzando infatti alcune delle ultime pubblicazioni della casa editrice con sede a Torino, il sentimento che prevale, magari anche in chi non appartiene alla setta dei cosiddetti lettori forti, è quello dello spaesamento.

E chi vi sta scrivendo crede che lo spaesamento sia cosa buona e giusta.

È vero che chi legge magari si aspetta certezze, ma personalmente si è del parere che chi legge lo faccia anche per perdere la rotta, o smarrirla per poi ritrovarla, con nuove conoscenze e nuove esperienze caricate nel proprio zainetto.

Ma la Add spiazza soprattutto perché rischia, e temo che molti siano consapevoli all’interno dell’ampia industria culturale quanto sia anche pericoloso, economicamente e no, rischiare pubblicando libri.

Quanto sarà coraggioso nella scala del rischio editoriale, pubblicare opere come quelle di Dale Pendell, o fumetti quasi interamente privi di parole, o saggi che vogliono convincerci di quanto non sia male dopotutto vivere da soli?

Abbastanza direi, e forse abbastanza, non rende l’idea a sufficienza.

È vero che la rinascita psichedelica sembra richiedere spazio in modo sempre più prepotente, ma rimane ancora un fenomeno di nicchia, e per la stragrande maggioranza degli abitanti dell’italico paese psichedelia fa rima con qualcosa di cui è meglio stare lontani non si sa mai.

  

Add è riuscita nell’impresa di pubblicare una personale trilogia di Dale Pendell, Pharmako, divisa in tre uscite: Gnosis, che si concentra sulle proprietà delle piante psicoattive e la via venefica, e che può vantare la prefazione di Vanni Santoni – da sempre cultore trasversale e appassionato divulgatore della materia –

Poeia, che tratta del potere delle sostanze inebrianti, lecite e non lecite, decisamente più diffuse e più note;

e Dynamis, che chiude la trilogia con testi di Francesca Matteoni e Enrico Petrilli, raccontando di sostanze stimolanti ed empatogeni.

Detta così sembra un’opera monstrum dal taglio saggistico e specialistico, ma è tutt’altro. Pur essendo l’autore pienamente attendibile nelle sue conoscenze scientifiche (Pendell era un etnobotanico), Pharmako è piuttosto un’opera mondo, in cui l’approccio da tenere è quello del fluire, o meglio, del lasciarsi andare.

La scrittura di Pendell è rabdomantica e sismica, ricca di aperture e riferimenti, alchemica nel mischiare registri e stili volutamente diversi, dove è presente la poesia e il racconto autobiografico, gli effetti delle sostanze, e le ricerche, gli esperimenti e soprattutto, le suggestioni.

È tentativo arduo quello di tentare di spiegare e raccontare un racconto che è volutamente stratificato, una Mille e una notte che ammalia e apre la mente di chi legge con i suoi innumerevoli rimandi, da leggere con la matita in mano o semplicemente, lasciandosi trascinare dalla corrente.

Con Una breve elegia, opera grafica di Animo Chen, Add invece conferma il suo intuito e il suo interesse multiforme nei confronti del graphic novel (anche se vedremo subito che la definizione, anche in questo caso, rimane riduttiva).

Una breve elegia è composto da tre racconti disegnati e quasi interamente privi di dialoghi e di scrittura, e che si sostengono interamente sulla sensibilità dell’autore nato a Taiwan.

È lo sguardo oltre al tratto, così personale e identitario, ad attirare.

Animo Chen se fosse un romanziere sarebbe un minimalista, un agente internazionale della sottrazione, un professionista amatoriale dell’ipersensibilità.

I tre racconti di cui è composta l’opera agiscono svelando una tenerezza crescente che abbraccia empaticamente i protagonisti delle tre vicende così come il tratto grafico dell’autore dilata le figure e puntella i colori con virtuosismi mai inutili e sempre spesi per favorire la comprensione dei sentimenti dei personaggi.

Non può far rimanere indifferenti il racconto iniziale che vede protagonista un ragazzino tentare la fuga dalla realtà che si spalanca al dolore, così come nel secondo racconto una coppia di sposi e la convivenza con delle zanzare che si riveleranno messaggere di infauste conseguenze.

Ma di recente pubblicazione è anche il saggio Soli, di Daniel Schreiber.

Ricchissimo di citazioni e di interessanti riferimenti bibliografici, l’opera dell’autore tedesco, è anch’essa un ibrido.

È saggio, ma è anche racconto autobiografico, autofiction dal taglio decisamente accessibile, in cui Schreiber si denuda nell’evocare il suo passato e il suo presente.

Il punto cruciale è la convivenza con se stessi e con gli altri, e soprattutto la ricerca della cosiddetta anima gemella.

Schreiber tenta di abbattere i pregiudizi sulla necessità della coppia, sull’isolamento e su una pacifica esistenza anche da singolare.

Muovendosi nel citare anche i mesi dell’isolamento forzato legato alla pandemia, l’autore tedesco scardina la teoria capitalista del fallimento personale legato all’idea dominante di aspettativa che spesso viene alimentata dalla comunità.

 

 

Pharmako gnosis. Piante psicoattive e la via venefica
di Dale Pendell (Autore), Vanni Santoni (Prefazione), Anita Taroni (Traduttrice), Stefano Travagli (Traduttore)
Add editore, 2023

Pharmako. Poeia. Poteri delle piante, veleni e arti erboristiche
di Dale Pendell (Autore), Laura Tripaldi (Prefazione), Anna Taroni (Traduttrice), Stefano Travagli (Traduttore)
Add editore, 2023

Pharmako. Dynamis. Piante eccitanti, pozioni e la via venefica
di Dale Pendell (Autore), Stefano Travagli (Traduttore), Anita Taroni (Traduttrice)
Add editore, 2023

Una breve elegia
di Animo Chen (Autore), Martina Caschera (Traduttrice)
add editore, 2023

Soli
di Daniel Schreiber (Autore), Barbara Ivancic (Traduttore)
add editore, 2023

(di Giuseppe Rizza)