Approfondimenti
Per sempre
Gli infermieri mi mettevano le mani addosso per togliermi la mia amante di dosso, e l’eroina mi salutava dal mio futuro.
Lanciavo le mele verdi come palle contro il muro, e il rimbalzo moriva ai bordi del corpo nudo di una senza nome.
Leopoldo gettava i mozziconi di sigaretta sul marciapiede, nel cortile del manicomio, e i pazzi si lanciavano a raccogliergli, a a fumarseli.
Leopoldo aveva una crisi e tremava e sussurrava “I’ vo come colui ch’è fuor di vita”.
Tu stendevi il cartone sulla polvere della casa abbandonata perché io potessi sedermi.
Sul Tagliamento il cielo era livido come un animale ferito.
Per sempre. Per tutta la morte.
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