SPETTACOLO “PIETRA DI PAZIENZA – Lasciami parlare ”

una storia afgana di ATIQ RAHIMI
Con Barbara Gallo – Regia di Nicola Alberto Orofino

a cura di Marta Lìmoli

Image Hosted by ImageShack.us

Un autore afgano scrive della propria religione. È proprio un uomo a parlare della condizione empia della donna afgana; stretta nella morsa del Credo cui appartiene. Il punto di vista europeo aderisce in pieno e senza riserve alcune alle denunce della protagonista, la quale coglie la parola per raccontare di sé lungo un soliloquio rivolto al consorte ferito da una pallottola al cranio “per una scommessa, assurdo!”, convalescente sotto le sue attente cure e preghiere devote.
La donna, adulta ma ancora in vigore, ricca di sentimenti in tumulto, sviscera le più intime sensazioni, le volontà e le paure di una vita vissuta legata all’amata presenza-assenza del marito e i ricordi di una famiglia d’origine che l’hanno condotta al matrimonio come rituale obbligato; la tappa della maternità alterata in automatismo e la preghiera di fedele tradotta in assuefazione.
Il tratteggio ironico della scrittura viene messo in sapiente risalto dall’attrice Barbara Gallo, interprete in piena maturità e dalla vis comica d’acciaio; volto espressivo dai connotati drammatici e al contempo sardonici. La protagonista assoluta della pièce recita per un pubblico sempre più irretito dalle sue energie coinvolgenti; il testo nelle sue molteplici qualità ha respiro e colore nella vivacità vocale della Gallo senza eccessi e ridondanze né gravità retoriche. L’attrice sa donarsi nella misura adeguata alle necessità dell’argomento così serio contenendo gli spettatori in un’attenzione costante e suscitando acceso interesse sia per l’idea drammaturgica sia per la particolare scelta interpretativa. In perfetta sinergia con l’attrice, la regia innesca un circuito di linearità spaziale a servizio dello stato d’animo allocroico della donna che si rivela con le parole sgorganti dal dolore del ricordo e dalla consapevolezza dell’adusto presente; sistema che risolve la quadratura dello spettacolo che riscuote grandi consensi di pubblico.
Dalle tavole del palcoscenico del Teatro Piscator alla pedana all’aperto del Club della Stampa, la performance teatrale mantiene l’identità di un’operazione culturale di pregio; un pensiero è rivolto alla memoria della giornalista catanese Maria Grazia Cutuli la quale per le terre d’Afganistan ha sempre svolto un lavoro di profonda coscienza civica. Questo spettacolo scaturito dalla lettura del libro dello stesso autore Rahimi, potrebbe essere rivolto alle comunità della Fondazione Maria Grazia Cutuli, del quale il fratello Arch. Mario è fondatore. Una proposta da valutare per la promozione delle forze artistiche dei due luoghi uniti in un unico intento: la divulgazione di messaggi edificanti, la cultura e l’evoluzione pacifica della società.  
 

Image Hosted by ImageShack.us