Voglio Circe, voglio Calipso

La morte è l’immagine della Madonna davanti a cui mi masturbo.

Voglio Circe, voglio Calipso, voglio Briseide, voglio Pentesilea. Non voglio me stesso.

Spargere il seme sul pavimento come variazione sulla lacrima. La lacrima come variazione sulla morte.

Appoggio il chiodo del mio suicidio al pallone gonfiato della vita.

Lo so, chi come me va a Madonne, si deve accontentare di una troia, e grazie.

Ho una mano di qua, una mano di là, e in mezzo non c’ho niente.

Vorrei che vomitassi la tua santità sui miei peccati.

Pronuncio una parola, e l’ascolto annegare nella notte, e non muovo un dito per trarre a riva il suo cadavere, non muovo un dito per trarre il suo cadavere alla terra della mia bocca.

Credo che avrei un orgasmo se la tua scure si abbattesse sulla mia testa.