William Wall, il cuore è un progetto aperto cablato per l’allarme, parte I

a cura di Elisa Audino 

williamwall-foto

Mi parla di come ha conosciuto Amiri Baraka, a una conferenza, di come metà del pubblico avesse abbandonato l’aula e l’altra metà avesse finito per alzarsi in una standing ovation, di come poi lo abbia ospitato a Cork, in Irlanda, la sua città natale, per un festival letterario. Un successo. Del legame con il mare, che sia il suo Oceano Atlantico o il nostro mar ligure che frequenta da anni, delle sue origini umili e dell’affetto e della cura dei genitori, uniti a una profonda curiosità per la letteratura, la musica e la storia a dispetto della loro scarsa scolarità. «Mio padre era un contadino con pochissima terra e i miei hanno tirato a campare fino a che mia madre ha comprato un piccolo negozio da un parente. Perciò non sono mai stati ricchi. Ma penso che la loro eredità sia stata di gran lunga superiore a quella che avrebbero potuto lasciarmi dei milionari». William Wall è uno di quei poeti che potremmo definire impegnati, ma soprattutto capaci, con la sua voce, di perdonare l’essere umano: «Siamo una strana specie, tendiamo a dare troppa fiducia alle persone sbagliate, ma la nostra caratteristica primaria è l’amore».

È autore di sette romanzi, tra cui Il turno di Grace e il neonato La ballata del letto vuoto, pubblicato da Nutrimenti a giugno 2022 e ambientato nella sua Camogli, città in cui trascorre lunghi periodi e a cui è molto legato – e non a caso il romanzo esce prima in Italia che all’estero -, tre raccolte di racconti e cinque di poesia. Nel 2005 è stato selezionato per il Man Booker Prize, nel 2011 ha vinto il Virginia Faulkner Award e nel 2017 è stato il primo europeo a vincere il Drue Heinz Literature Prize, con la raccolta di racconti The Islands. Nel 2019 Crocetti dedica a Le notizie sono, la raccolta italiana edita da Mobydick che seleziona una piccola parte della sua produzione poetica, un articolo di ben quattordici pagine.

Prosa e poesia sono accomunate da una parola lucida, piana, visiva, prive di aggettivi, ma colme di luoghi, pietre, supermercati, finestre, strade. Fratture afone. Non manca mai una mano protesa sui perdenti, il flusso della storia, l’architettura sociale delle città – tanto che in La ballata del letto vuoto, il blues, il piacere della nostalgia arriva esattamente dall’incrocio di queste due dimensioni con il privato della protagonista- e l’attenzione alla dimensione globale.

lenotiziesono-cover

GHOST ESTATE, da Le notizie sono, Mobydick, 2012, trad. Adele D’Arcangelo

le donne ereditano
i condomini fantasma
i loro figli non nati
fanno giochi invisibili
di nascondino
nelle sagome delle impalcature
dove vivere sarà
come sentirsi già a casa

temono l’inverno
& le luci mancanti
sulle strade non finite
& chi saranno
i loro vicini
se mai nessuno verrà più
dove vivere sarà
come sentirsi già a casa

le gru dinosauro
& le betoniere
la pioggia che si fa grigia
nella massicciata
& il vento
nelle finestre vuote
dove vivere sarà
come sentirsi già a casa

il cuore è un progetto aperto
cablato per l’allarme
ma non credevamo proprio
di finire così
l’intera nazione
una discarica per costruttori
dove vivere sarà
come sentirsi già a cas
a

è tutto finito adesso
tranne riempire i vuoti
nessun posto in cui andare
& fuori lì sul confine
dove i ragazzi guidano
troppo in fretta per la strada
quel vecchio cartello che dice
primo lotto già venduto

GHOST ESTATE

women inherit
the ghost estate
their unborn children
play invisible games
of hide & seek
in the scaffold frames
if you lived here
you’d be home by now

they fear winter
& the missing lights
on the unmade road
& who they will get
for neighbours
if anyone comes anymore
if you lived here
you’d be home by now

the saurian cranes
& concrete mixers
the rain greying into
the hard-core
& the wind
In the empty windows
if you lived here
you’d be home by now

the heart is open plan
wired for alarm
but we never thought
we’d end like this
the whole country
a builder’s tip
if you lived here
you’d be home by now

it’s all over now
but to fill the holes
nowhere to go
& out on the edge
where the boys drive
too fast for the road
that old sign says
first phase sold out

[continua…]