IL SOGNO HA SOLO FAME DI SE STESSO

a cura di Ianus Pravo


 

Mi sono sognato che io, fuori me, mi guardavo mentre ero seduto su una sedia, e la sedia mi mordeva una gamba. Ero nel bar di una stazione, di corriere? di treni? In un paese la cui lingua mi era sconosciuta. Bambini con un coltello in mano ridevano, mi colpivano un braccio e facevano volare via dalla mia mano la carta stagnola che conteneva l’eroina che mi volevo fumare.
-Sei uno stupido-, mi diceva la Madonna.
Io rispodevo aprendo molto la bocca e mangiandomi due piatti.
-Sei stupido, sei stupido!- mi diceva ancora la Madonna.
Io aprivo ancora di più la bocca e mi mangiavo il tavolo e due sedie.
-Sei sempre stato stupido!-, insisteva la Madonna.
Aprivo moltissimo la bocca e ingoiavo me stesso.