Approfondimenti
IL TESORO DELLA RESA
a cura di Ianus Pravo
Mi piace il Galata ferito del Museo Archeologico di Napoli, un guerriero che che non ha più la forza di alzarsi, che possiede solo la torsione su se stesso.
Mi piace la Venere della Specola, una figura di cera di donna dormiente, il cui ventre può essere aperto dagli studenti di anatomia: e mentre il cielo delle arterie e degli intestini è osservato da una folla, la Venere dorme.
Mi piacciono le Deposizioni dalla Croce del Cristo. Quel suo peso irrefrenabile sulle braccia della Madonna.
Mi piace la mancanza di forze degli amanti dopo l’orgasmo. Quel galleggiare del respiro sopra la morte.
Mi piace l’immagine dell’immunodeficienza, della indifendibilità: ho conosciuto due ragazze che sono morte di Aids: una si chiamava Avghí, alba in greco. L’altra Sarah, pricipessa in ebraico. Sarah, a cui dunque spetta un potere in eredità, ha nella mia mente l’eredità e il potere di un’alba di resa.
La resa è tutto quello che ho.
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