Approfondimenti
Non sorrido
a cura di Ianus Pravo
Non sorrido perché vado a parlare del sorriso. Si parla sempre in assenza dell’oggetto di cui si parla. In presenza dell’oggetto di cui si parla la parola si trasforma in chiacchiera. Allora parlo del sorriso, rigorosamente senza sorridere. Il sorriso è una forma di autocannibalismo. Cannibale viene da una storpiatura di caribal, una parola caraibica che vuol dire ardito. Il sorriso è un ardire. È la scomposizione di un ordine, dell’ordine e del potere del volto. È la ferita benedetta del volto. Ho sempre associato il sorriso all’orgasmo. Ferite benedette al potere del volto. Non è vero che il sorriso sia rappresentabile. Francis Bacon non è mai arrivato a rappresentarlo. Il ghigno, si può rappresentare. Il sorriso, come l’orgasmo, è roba per ciechi. Io ho bisogno di intimità, di cecità, per sorridere. Come per fare l’amore. Come per ubriacarmi. Per sorridere, per fare l’amore, per ubriacarmi, non ci sono belle compagnie.
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