Cristina X

a cura di Giorgio Galli

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Roma, 20 agosto

Cara, ti rispondo in ritardo perché faccio fatica a scrivere: Ilaria sta male, è tesa e depressa; io non sto bene, il disturbo ossessivo-compulsivo mi sfilaccia la mente e non riesco a concentrarmi. Per di più sono perseguitato da un senso di noia. Insomma, ho l’animo più malato del solito e anche il corpo si adegua dandomi nausea e disgusto, capogiri e astenia. Da quando c’è stato il lockdown è come se non fossimo mai usciti: come se da marzo qualcosa di noi fosse rimasto chiuso in casa. E poi stiamo ricevendo brutte notizie: devono operare mio cognato al cuore,  potrebbe non superare l’intervento. Da un momento all’altro potrebbero chiamarci per andare a  Milano dalla famiglia di Ilaria. La nostra amica di Napoli che combatte da anni contro un tumore al cervello s’è aggravata, pare non sia sempre lucida. L’hanno trasferita in una struttura. Stiamo cercando di capire con i suoi amici quando è il momento di andarla a trovare.

Con l’editore abbiamo fatto un giro di bozze, poi è sparito di nuovo. Domani gli mando una mail di sollecito. Ho fretta di prendere congedo da quei racconti. Sono poetici, e quelli che scrivo adesso sono tutt’altra cosa. Non riuscirei più ad affrontare quella scrittura poetica perché è il momento di una scrittura più crudele. Questi racconti nuovi compongono un libro di lampi, una rapsodia di episodi brevissimi. Ma dietro la scelta stilistica c’è una difficoltà sempre più forte a scrivere, una farragine, una sempre minore fluidità. Anche mettere insieme questa lettera è stato complicato. La mia scrittura sta andando in pensione?

Le foto vanno benissimo, direi che possiamo aggiungerne un’altra decina e poi siamo a posto. Le ho girate anche a Silvia, che ne è entusiasta. Ho già qualche idea per la nota critica.

Chris

 

Firenze, 22 agosto

Mi dispiace per tuo cognato e per la tua amica. Anche su Cristina non ci sono buone notizie: sta male, è sedata e le danno pochi giorni di vita. Non ha eredi, non ha nessuno, per cui nessuno può rivendicare le sue foto, ma è tutto così desolante!

Cosa posso dirti, se non che ti stringo e che attraverso questo dolore con te?

La tua Lore

 Firenze, 23 agosto

Chris, Cristina è morta. Mi ha chiamato stamattina la mia collega. Non saprà mai che ci stiamo interessando di lei, né che qualcuno ammira la sua fotografia. E noi non sapremo mai se avrebbe voluto che noi la conoscessimo e la mostrassimo al pubblico -sia pure un pubblico esiguo come quello che possiamo raccattare noi.

Adesso, con la morte nel cuore, possiamo fare la mostra.

La tua Lore

 

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